LE MODE DEL MARKETING

Come distinguere le tendenze effimere da quelle che diventano strategie a lungo termine.
COME ORGANIZZARE UN CONCORSO A PREMIO

Le Mode del Marketing, in questo post vorrei fare una veloce riflessione con te su quelle che chiamo “le mode del marketing” che, ciclicamente, si affacciano nel mondo aziendale e sembrano voler dettare l’agenda di qualunque manager impegnato nei processi decisionali delle aziende.

Facendo consulenza da molto tempo, ho avuto l’opportunità di vedere affacciarsi nel panorama aziendale numerose filosofie e teorie di management; alcune di queste, dopo un certo periodo di tempo, state accolte ed integrate nei sistemi decisionali delle aziende, altre sono state rigettate dopo che si è capito che non possedevano una vera utilità.

Mi ricordo ormai qualche decennio fa quando furono introdotti i concetti della “QUALITA’ TOTALE”, derivati dal mondo Toyota e giapponese in generale, il “JUST IN TIME”, come modello di approvvigionamento logistico, “l’OUTSOURCING” per la delega delle attività non strategiche o l’idea di “SODDISFAZIONE DEL CLIENTE” che, per la prima volta, spostava l’attenzione dal prodotto al servizio che le aziende andavano ad erogare.

O ancora… in certi periodi si spingeva sulla DIVERSIFICAZIONE delle attività produttive per assicurarsi protezione dalle contingenze esterne per poi tornare sui propri passi e decidere che occorreva CONCENTRARSI SU UNA SOLA ED UNICA ATTIVITÀ per poterla svolgere al meglio. In un alternarsi così vertiginosa da lasciava poco spazio alla scientificità e molto ad una sorta di schizofrenia decisionale.

Nel marketing poi si è passati dal MARKETING A RISPOSTA DIRETTA della seconda metà del secolo scorso, con l’invio delle offerte cartacee e al calcolo del tasso di redemption di ogni singola campagna, fino alla PUBBLICITÀ DI MASSA, grazie anche all’avvento delle televisioni private e delle radio, dove si prediligeva la brand awareness, fino poi ritornare, con l’avvento del digitale, nuovamente a cercare la misurare la redditività delle iniziative con il MARKETING ONLINE e l’introduzione del PAY PER CLIC, ovvero delle inserzioni Google e Facebook, dove si poteva tornare a misurare il ritorno sull’investimento di una determinata campagna pubblicitaria.

Con l’avvento del marketing online le tecniche di vendita hanno avuto una vera e propria esplosione, negli ultimi anni anni abbiamo iniziato a parlare ed utilizzare, così solo per fare qualche esempio, landing page, funnel, dropshipping, personal branding, social media management, growth hacking e un ritorno prepotente del copywrtiting.

Questo elenco di tendenze o tecniche di marketing non vuole certo essere esaustivo, sono solo le prime che mi sono venute in mente. Anzi, se vuoi contribuire alla discussione, indicami nei commenti le attività che non ho citato e che credi potrebbero essere degne di essere menzionate.

Cosa succede quando nasce una nuova teoria o una nuova best practice?

in poco tempo tutti ne parlano e avrai la sensazione che se non la utilizzi anche tu resterai indietro rispetto al resto del mondo. La prima conseguenza è che dopo poco tempo fioriranno una moltitudine di formatori pronti a venderti corsi su come utilizzare questa nuova strategia lasciandoti intendere che loro sono anni che la usano con successo.

Il vero problema sai però qual’è?

Il problema non è lo strumento in sé, che può essere più o meno utile alla tua azienda, ma il fatto che questi formatori vogliono farti credere che quella specifica attività, quella che loro insegnano in particolare, è pervasiva per la tua organizzazione, che la cambierà internamente ed è proprio quella che ti ha separato fino ad ora dall’ottenere i risultati che hai sempre desiderato. Non è proprio così…
Il copywriting è importante? Assolutamente si. Saper vendere attraverso le parole realizzando materiali che parlino direttamente al cliente e lo inducano a interessarsi al tuo prodotto o servizio è assolutamente utile. Creare copy corti per il tuo sito e un copy lungo per i potenziali clienti che hanno già dimostrato interesse ha un grande valore. Ma al contempo se non hai creato un brand efficace, un chiaro posizionamento nella mente dei consumatori, dei prodotti che i consumatori vogliono acquistare, una distribuzione e una logistica efficiente ed un ottimo servizio cliente, aver scritto una bella pagina di copy ti servirà veramente a poco.

E non hai idea di quanti formatori ho visto riciclarsi da esperti di una materia ad un’altra nel giro di pochi mesi, incuranti di risultare poco credibili agli occhi dei loro potenziali clienti. Cavalcano una moda finché non cala l’interesse, quindi passano ad un’altra. Ma fatico a credere che ci sia una reale competenza dietro, quella per intenderci acquisita con anni di esperienza sul campo.

Business online

Negli ultimi anni con l’avvento dei business online e con la sempre maggiore velocità con la quale l’innovazione si evolve, questi fenomeni si stanno moltiplicando e, probabilmente, questo volano è destinato ad acquisire sempre maggiore velocità.

Ora nel momento in cui scrivo questo post non si parla altro che di ChatGPT, Google Bard e di intelligenza artificiale. Ho chiesto proprio a Chat GPT di cercarmi le migliori parole chiave in ottica SEO per promuovere questo post. Finalmente sembra che ci troviamo di fronte ad un salto tecnologico importante che potrebbe rivoluzionare le nostre vite, come non avveniva forse dall’avvento di internet. Ma di intelligenza artificiale se ne parla da anni e viene applicata in tanti campi, anche a nostra insaputa; ne siamo già circondati eppure ora siamo nel pieno dell’hype. Io mi sono rifiutato di scrivere un post su questo argomento specifico, ce ne sono già moltissimi, usciti in un arco di tempo brevissimo e personalmente ho una naturale avversione per fare le stesse cose che fanno tutti. Preferisco cercare strade meno battute e vedere le cose da un punto di vista differente. Quindi mi chiedo, cosa sarà dell’intelligenza artificiale o meglio, di come ne parliamo noi in questo momento storico, ad esempio tra un anno? Probabilmente sarà diventata parte integrante del nostro lavoro e della nostra quotidianità e saremo già concentrati su un’altra novità. Nel frattempo gli opportunity seeker della formazione sono già all’opera.

Quindi cosa dobbiamo fare?

Con l’esperienza sono giunto ad una mia personale conclusione: bisogna sempre essere aggiornati e curiosi su ogni novità ma anche consapevoli che, probabilmente, non sarà quella semplice attività a rivoluzionare il nostro business ma sarà solo un ulteriore ingranaggio nei nostri processi aziendali che ogni giorno devono essere aggiornati e mantenuti in efficienza.
Sono lo studio continuo e la voglia di crescere e migliorarci che ci permetteranno di primeggiare. Poi alcune teorie potremo farle nostre, per altre assumeremo un esperto che le gestisca per noi e altre ancora le potremo tranquillamente ignorare perché si riveleranno solo mode passeggere senza una reale utilità.
Persino il Growth Hacking, che sponsorizza un mondo fatto di test, di prove ed errori ed analisi di grandi quantità di dati e, pertanto, è un’attività assolutamente lodevole, sembra negli ultimi tempi aver perso quel fattore novità che faceva in modo che tutti ne parlassero e se ne interessassero.

Cosa conta davvero

La strategia! La strategia è il tutto, le singole attività servono a comporre il tutto. Quello che conta davvero è avere processi di management e strategie di marketing chiari che devono essere “customizzati” sulla tua realtà, perché ogni singola azienda ha specifiche esigenze ed opera in mercati differenti. Benché alcuni criteri di base sono rimasti immutati da decenni, come soddisfare i bisogni primordiali dei clienti, le singole strategie da mettere in atto posso differenziarsi anche di parecchio da un’azienda ad un’altra.
Pensa ad una catena di negozi fisici contro un ecommerce che vende solo online. Sicuramente useranno strumenti diversi e qualcosa che funzionerà per una tipologia di azienda potrebbe non funzionare per un’altra. Quindi assimiliamo le novità, capiamo se possono essere adatte alla nostra realtà e implementiamo solo quelle che possono farci migliorare le performance aziendali. Le mode passeggere lasciamole agli altri…

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E visto che mi hai seguito fino a qui ti lascio in descrizione il link per ricevere il foglio excel di lavoro con la strategia di scaling del tuo influencer marketing. Ci è costato parecchio in termini di prove ed errori, spero che lo apprezzerai.
https://4contest.it/influencer

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E ricordati… È vero che le vie del marketing sono infinite ma solo lo studio e l’esperienza ti faranno imboccare la più veloce e profittevole

Gianluca Testa
Marketing Consultant
Founder 4incentive.it, 4contest.it, MemoBrand.it

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